La Prefettura di Lecco accoglie in pieno le argomentazioni difensive dell’Avv. Domenico Strangio del foro di Milano e revoca in autotutela il precedente atto di revoca del nulla osta.
In data 27/01/2022, il datore di lavoro presentava richiesta di nulla osta subordinato al lavoro, ai sensi dell’art. 22 del D.Lg.vo 25.7.1998, N. 286 come modificato dalla legge 189/2002 e art. 31, del D.P.R. 394/99 e successive modifiche ed integrazioni, per un cittadino srilankese.
Risultando sussistenti tutti i presupposti, lo Sportello Unico Immigrazione della Prefettura di Lecco, rilasciava, in data 01.07.2022, nulla osta ai sensi dell’articolo 42 del decreto legge 21 giugno 2022, n. 73.
Il nulla osta veniva trasmesso d’ufficio alla competente ambasciata di Colombo nello Sri Lanka con durata dal 30/03/2023 al 12/04/2024.
Il cittadino srilankese entrava in Italia dalla frontiera di Malpensa in data 12.05.2023 ed iniziava tutti gli ulteriori adempimenti (dichiarazione di ospitalità, segnalazione d’ingresso alla Prefettura competente, richiesta di codice fiscale, asseverazione, comunicazione obbligatoria all’Inps e stipula del contratto di lavoro) per concludere la richiesta di permesso e sottoscrivere il contratto di soggiorno.
Tuttavia nelle more di attesa, la Prefettura di Lecco faceva pervenire al datore di lavoro un preavviso di rigetto prima e successivamente la definitiva revoca del nulla osta al lavoro e quindi di conseguenza del visto d’ingresso.
L’avv. Domenico Strangio del foro di Milano specializzato in diritto dell’immigrazione ha presentato ricorso al Tar entro 60 giorni dalla notifica della revoca del nulla osta chiedendo la sospensiva del provvedimento impugnato in collaborazione con l’avv. Stefania Caggegi.
Il giudizio cautelare veniva fissato per il giorno 18 gennaio 2024.
La Prefettura di Lecco per tramite dell’Avvocatura di Stato si costituiva formalmente in un primo momento contestando il ricorso mentre successivamente in autotutela decideva di revocare il suo stesso provvedimento di revoca del nulla osta al lavoro subordinato accogliendo totalmente la tesi difensiva dello Studio Legale Strangio.
La revoca del nulla osta e del visto deve avvenire se entro otto giorni dall’ingresso in Italia lo straniero non si reca presso lo sportello unico che ha rilasciato il visto a sottoscrivere il contratto di soggiorno o quantomeno se a seguito di ufficiale convocazione le parti non si recano a concludere la procedura di regolarizzazione non sicuramente nell’attesa di espletare tutti gli adempimenti e in corso di validità del visto come nel caso de quo.
Va precisato quindi che in mancanza di un appuntamento in Prefettura non può sussistere nessuna violazione ai sensi del 5 quater dell’art. 22 D.Lg.vo 25.7.1998, N. 286 che avrebbe legittimato l’avvio del procedimento di revoca.
L’importante è che una volta entrati in Italia, nel termine di otto giorni, il cittadino straniero si attivi mettendosi in contatto con la Prefettura competente e segnalando l’arrivo e chiedendo tutti gli adempimenti da fare per il completamento della pratica.
A seguito di questo grande risultato dello Studio Legale Strangio, il lavoratore potrà completare la procedura per la sottoscrizione del contratto di soggiorno per lavoro subordinato senza paura di subire da un momento all’altro una espulsione.
Invece con il ricorso al Tar, prima ancora della seconda udienza sulla sospensiva del provvedimento impugnato, la Prefettura di Lecco il 7 febbraio 2024 in autotutela revoca il suo stesso provvedimento.
Se hai ricevuto una revoca del nulla osta al lavoro subordinato per gli stessi motivi e non sono ancora decorsi i termini per proporre ricorso al Tar contatta lo Studio Legale Strangio per una consulenza.
