Con una memoria avverso il preavviso di rigetto l’avv. Domenico Strangio del foro di Milano esperto in diritto dell’immigrazione supera il diniego e l’istanza si conclude favorevolmente: il cittadino srilankese riceve la notifica del decreto per il giuramento come cittadino italiano.
Prefettura di Milano
L’Ufficio II Cittadinanza del Ministero dell’Interno, Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, in data 05/10/2023 notificava all’istante un preavviso di rigetto dell’istanza di concessione della cittadinanza italiana, sostenuto dalla seguente motivazione: “….Dalla documentazione acquisita agli atti risulta, nei confronti della S.V., la seguente situazione penale: 27/01/2022, notizia di reato inserita dai NAS Torino per la violazione dell’art. 648 CP (ricettazione) per l’approvvigionamento di farmaci. Gli elementi sopraindicati, non consentono, allo stato, di affermare che la S.V. abbia dato prova di aver raggiunto un grado sufficiente di integrazione nella comunità nazionale, desumibile in primis dal rispetto delle regole di civile convivenza, che si evince anzitutto dalla sicura e rigorosa osservanza della legge penale vigente nell’ordinamento giuridico italiano…”
Il cittadino straniero si rivolge allo Studio Legale dell’Avv. Domenico Strangio con sede a Milano in viale Abruzzi 13 A che dopo aver esaminato meticolosamente tutta la documentazione presenta una memoria articolata volta a superare i motivi ostativi al rilascio.
L’istante non ha mai ricevuto una notifica per la chiusura delle indagini, difatti non risulta essere indagato per nessun reato. Quanto indicato nella memoria è comprovato dalla richiesta di 335 c.p.p. effettuata presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Torino che stabilisce in maniera incontrovertibile, pacifica e chiara che non esistono notizie di reato nei confronti del richiedente la cittadinanza italiana.
Nel preavviso di rigetto non vengono contestati precedenti penali ma soltanto una notizia di reato inserita dai NAS Torino per la violazione dell’art. 648 CP (ricettazione) per l’approvvigionamento di farmaci. Per tale notizia di reato però l’istante non è stato mai indagato se non sentito soltanto come persona informata sui fatti.
Non risulta quindi nessuna notizia nei suoi confronti pertanto dal punto di vista dei precedenti penali o dell’iscrizione di notizie di reati, il preavviso di rigetto è illegittimo, considerato altresì che il cittadino srilankese ha sempre osservato e rispettato le regole di civile convivenza essendo da tanti anni in Italia dove si è integrato pienamente.
Ai sensi dell’articolo 9 comma 1 lettera f) della legge n. 91 del 1992, la cittadinanza italiana “può ” essere concessa allo straniero che risieda legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.
L’utilizzo dell’espressione evidenziata sta ad indicare che la residenza nel territorio per il periodo minimo indicato è solo un presupposto per proporre la domanda a cui segue “una valutazione ampiamente discrezionale sulle ragioni che inducono lo straniero a chiedere la nazionalità italiana e delle sue possibilità di rispettare i doveri che derivano dall’appartenenza alla comunità nazionale” (cfr., tra le tante, Consiglio di Stato sez. III, 23/07/2018 n. 4447).
Il conferimento dello status civitatis, cui è collegata una capacità giuridica speciale, si traduce in un apprezzamento di opportunità sulla base di un complesso di circostanze, atte a dimostrare l’integrazione del richiedente nel tessuto sociale, sotto il profilo delle condizioni lavorative, economiche, familiari e di irreprensibilità della condotta (Consiglio di Stato sez. VI, 9 novembre 2011, n. 5913; n. 52 del 10 gennaio 2011; Tar Lazio, sez. II quater, n. 3547 del 18 aprile 2012).
Il richiedente in Italia ha sempre lavorato, facendo regolarmente la dichiarazione dei redditi, pagando le tasse e senza aver né precedenti penali oppure notizie di reato a suo carico rispetto a quanto erroneamente asserito nel preavviso di rigetto.
Ora sebbene il provvedimento di concessione è un atto discrezionale di alta amministrazione l’istante ha uno ‘status illesae dignitatis’ (morale e civile).
Pertanto la pratica non può che concludersi positivamente con la notifica del decreto di concessione al cittadino srilankese che arriva stamattina.
Dopo più di tre anni di attesa e un lungo iter amministrativo che coinvolge diverse amministrazioni (comune, prefettura, questura, agenzia dell’entrate) l’istante potrà finalmente giurare.
Fondamentale è stata però la presentazione della memoria e la valutazione di tutti i documenti da parte di un esperto in materia di immigrazione.
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